Questo articolo fornisce una panoramica abbastanza semplice e chiara su cosa sia la Funzione Esecutiva, in modo che si possa capire esattamente come questo deficit influisca sulla vita quotidiana di un figlio/alunno con ADHD.
Per capire veramente per cosa sta lottando il proprio figlio/alunno è molto importante imparare la relazione tra le Funzioni Esecutive e l’ADHD.
La Funzione Esecutiva è definita genericamente come:
“l’insieme dei comportamenti e della coordinazione mentale, necessari per gestire se stessi e le interazioni con il mondo.”
Ci aiuta ad organizzare i nostri pensieri, a decidere quali pensieri sono importanti, o appropriati per la situazione, a modulare i nostri sentimenti e ci impedisce di agire più, o meno, impulsivamente.
Chi ha visto il film “ Inside Out “, sicuramente si ricorderà e potrà paragonarla alla Control Room (la Stanza del Controllo) !
Le Funzioni Esecutive detengono le chiavi dell‘autoregolazione…e in particolare i genitori di un figlio con ADHD sa che le sue lotte possono essere riassunte invece proprio con la parola: DISregolazione !
Le Funzioni Esecutive si riflettono maggiormente in gruppi di comportamenti, associati alle seguenti funzioni:
• Controllo emotivo (moderazione delle risposte)
• Iniziazione (capacità di avviare un’attività, o risolvere un problema)
• Shift (passaggio da un’attività all’altra, o flessibilità)
• Inibizione (fermarsi dal fare, o dire qualcosa di inappropriato rispetto alle circostanze)
• Memoria di lavoro (conservazione dei fatti in memoria durante l’analisi delle informazioni, accesso alle informazioni dalla memoria a lungo termine)
• Pianificazione, definizione delle priorità e organizzazione (gestione delle attività in tempo utile)
Queste funzioni sono ampie e si sovrappongono/ influenzano a vicenda.
Funzione Esecutiva e ADHD:
L’ADHD ha una sorta di “ cortocircuito” nella Funzione Esecutiva e i suoi processi, che rende incredibilmente difficile per un bambino autoregolarsi ed eseguire alcuni compiti che sono considerati come comportamenti basilari e adatti alla sua età.
Questi bambini NON SCELGONO quindi di agire impulsivamente.
Come genitori (e insegnanti) di bambini con ADHD, si ha molto familiarità, si vive e si deve lavorare quotidianamente con tutte queste componenti comportamentali che non si autoregolano come negli altri bambini e che si “manifestano” particolarmente:
- nel controllo emotivo : l’assurdo capriccio da cui un figlio non riesce ad uscire, per qualcosa apparentemente futile. Forse gli si è solo cucinato un pasto che non gli piaceva, o gli è stato chiesto di fare qualcosa che non voleva fare. Chiaramente l’intensità delle reazioni emotive spesso non corrispondono alle circostanze scatenanti.
- nell’ iniziazione : viene chiesto al figlio di fare qualcosa innumerevoli volte, e forse vengono dati anche i passi esatti per iniziare, ma qualcosa impedisce sempre che cominci quel compito assegnato. Manca ovviamente la capacità di iniziare un’azione, dovuta a distrazione, confusione, o mancanza di motivazione (spesso confusa per la pigrizia).
- nello Shift : quanta fatica per aiutare un bambino con ADHD a passare ad una nuova attività. La capacità di spostare l’attenzione è una lotta, poiché si attiva il famoso iperfocus che lo tiene in pugno. Oppure quando c’è bisogno di flessibilità per un cambiamento di programma bisogna mettere in conto urli e pianti.
- nell’ inibizione : il figlio ha reazioni eccessive agli stimoli, fa cose che SA non dovrebbe fare (colpire, urlare, ignorare le richieste, ecc.) nonostante le minacce di castighi o punizioni.
- nella memoria di lavoro : quante volte si chiede al figlio di prepararsi per la scuola e lui rimane in pigiama senza cercare di vestirsi? I bambini con ADHD spesso non riescono a ricordare quello che gli è stato detto magari 5 minuti prima. Forse iniziano, ma poi si allontanano, si distraggono per qualcosa e non portano a termine l’istruzione ricevuta.
- nella pianificazione/organizzazione, definizione delle priorità: il bambino con ADHD ha letteralmente un diverso senso del tempo rispetto al resto del mondo. Vive nel “qui ed ora” e hanno molte difficoltà anche solo per concettualizzare/ riunire progetti, o attività a lungo termine.
Comprendere il rapporto tra le Funzione Esecutive e l’ADHD può dare una svolta alla relazione e cambiare in meglio il rapporto conflittuale con il figlio.
Comprendere che, non solo c’è una RAGIONE logica e legittima per i comportamenti “apparentemente strani” di questi figli, ma soprattutto che non cospirano per fare “impazzire” i loro genitori/insegnnti, può diventare nel tempo un grande sollievo.
Comprendere che molti dei modi tradizionali di genitorialità e insegnamento semplicemente non funzionano per un bambino con ADHD, consentirà di affrontare il problema partendo dalle cause che lo scatenano.
Personalizzare tecniche/strategie per modificare i comportamenti più inadeguati daranno la possibilità di farlo funzionare meglio e… di non impazzire con lui.
Tratto, adattato e tradotto liberamente da: http://honestlyadhd.com/executive-function-and-adhd/