Può essere difficile sapere cosa dire al proprio figlio riguardo alla sua diagnosi di ADHD .
Bisognerà tener conto dell’età e delle sue esperienze .
Un bambino più grande potrebbe essere interessato all’aspetto scientifico e voler sapere come funziona il suo cervello, a un bambino più piccolo magari basta sapere che per quello che sta attraversando andrà tutto bene e che i suoi genitori lo aiuteranno.
Alcune raccomandazioni:
• Non dite: ” Tu sei un ADHD”. Il vostro bambino non è una diagnosi medica. Provate a dire: “L’ADHD è solo qualcosa che tu hai, ma che non definisce CHI SEI“. ( si dice infatti “ tu hai l’influenza e non “tu sei l’influenza “…)
• Allo stesso modo evitate di dire “Hai un disturbo“. Questo potrebbe sembrare spaventoso per un bambino. Invece provate a dire: “Il tuo cervello funziona in modo diverso, proprio come gli occhi di alcune persone vedono in modo diverso“, (facendo gli esempi della miopia, ipermetropia, astigmatismo …)
• Qualora debba seguire la terapia farmacologica evitate di dire: “Hai bisogno di un farmaco per imparare, o per comportarti bene “. Spiegate che è solo uno dei molteplici trattamenti previsti dal suo piano terapeutico, uno dei tanti strumenti che lo aiuterà a filtrare le distrazioni, in modo da poter imparare o ascoltare nel modo in cui vuole.
Spiegategli tranquillamente che:
• quello che sta vivendo, o affrontando, è normale per un bambino con l’ ADHD, ma che voi lo sosterrete e lavorerete insieme per rendere le cose migliori a casa e a scuola.
• che l’ ADHD forse non sparirà dalla sua vita, ma che siete una squadra – lui, voi, i suoi insegnanti, i suoi medici, insieme troverete man mano le soluzioni.
• che l’ADHD non dovrà diventare una scusa per comportarsi male e che lavorerete insieme per risolvere i problemi quando metteranno in difficoltà lui e chi lo circonda.
• Insegnate a vostro figlio che esistono molte strategie per convivere con l’ADHD, incoraggiandolo ad usarle per arrivare all’adolescenza e all’età adulta con la consapevolezza di potercela fare !