Il dott. Daniel G. Amen, un esperto psichiatra e specialista di imaging cerebrale, ha studiato l’ADHD per più di due decenni e ciò che ha imparato sta sfidando la saggezza convenzionale sulla condizione che colpisce il 5-10% della popolazione. Le sue scoperte sembrano essere innovative.
Utilizzando tecniche diagnostiche, tra cui scansioni SPECT non invasive, per studiare il flusso sanguigno e i modelli di attività cerebrale, Amen ha scoperto che i problemi di deficit di attenzione sono più complessi di quanto si pensasse in precedenza e che in effetti ci possono essere 7 diversi tipi di ADHD che necessitano conseguenti diverse opzioni di trattamento.
link approfondimento:http://www.smartkidswithld.org/getting-h…/adhd/7-types-adhd/
Di seguito è riportato un riepilogo dei 7 tipi di ADHD individuati dal dr. Amen:
Normalmente, quando ci concentriamo, il flusso del sangue dovrebbe aumentare nel cervello, specialmente nella corteccia prefrontale; ma nel cervello delle persone con ADHD, il flusso sanguigno tende a scendere quando si concentrano, rendendo più difficile rimanere concentrati. In altre parole, più ci provano, più difficile per loro diventa! L’ADHD, come molte per altre condizioni neurologiche, non è solo un disturbo isolato e semplice.
I ricercatori hanno identificato 7 sottotipi di ADHD:
SOTTOTIPO CLASSICO
Questo sottotipo di ADHD è solitamente evidente precocemente. Fin da piccolissimi, tendono già ad essere irrequieti, iperattivi, impulsivi , irascibili ed esigenti. La loro iperattività e il comportamento conflittuale attira l’attenzione di tutti molto presto. E’ più frequentemente presente nel sesso maschile.
I genitori di questi bambini sono spesso stanchi, sopraffatti e persino imbarazzati dal comportamento dei loro bambini, molto difficile da controllare.
I referti delle risonanze magnetiche mostrano una normale attività a riposo, ma durante la concentrazione tende a diminuire l’attività nella parte inferiore della corteccia prefrontale, del cervelletto e dei gangli della base. I gangli della base sono strutture profonde del cervello che producono la dopamina del neurotrasmettitore, fondamentale per la motivazione, l’attenzione e l’impostazione della velocità di riposo del corpo.
SOTTOTIPO DISATTENTO
Il sottotipo disattento è il secondo tipo più comune.
Chi ne soffre di solito è un bambino tranquillo, più introverso e sembra fantasticare molto. Possono essere facilmente etichettati come immotivati, stanchi, sognatori, o pigri.
Anche se è abbastanza frequente, nei bambini viene spesso diagnosticato più tardi, perché questi tendono ad avere meno problemi comportamentali. Non attirano l’attenzione negativa come fanno quelli con il sottotipo classico. Spesso ne è più soggetto il sesso femminile.
Il sottotipo disattento è l’esempio perfetto del perché il termine generico “ADHD” non si adatta a tutti. Se medici e genitori sono alla ricerca di “iperattività” per raggiungere una diagnosi, i bambini con queste caratteristiche, dove è assente l’iperattività motoria, possono non riceverla precocemente e continuare a vivere la vita al di sotto del loro vero potenziale.
SOTTOTIPO CON IPERFOCUS
Per poter mettere a fuoco è necessario essere continuamente in grado di spostare l’attenzione. Le persone con il sottotipo “iperfocus” hanno la maggior parte dei sintomi dell’ADHD, ma hanno più difficoltà a spostare la loro attenzione e diventano iper-focalizzati solo su certe cose/argomenti, distaccandosi da tutto il resto. Queste persone tendono a rimanere bloccate in schemi di pensiero e di comportamenti negativi.
I referti delle risonanze magnetiche mostrano una normale attività a riposo, ma durante la concentrazione tende a diminuire l’attività nel cingolo anteriore, oltre a una diminuzione dell’attività nella parte inferiore della corteccia prefrontale, del cervelletto e dei gangli della base.
SOTTOTIPO LOBO TEMPORALE
Le persone con questo tipo di ADHD hanno le caratteristiche del sottotipo classico, ma anche i sintomi associati a problemi del lobo temporale ( problemi di apprendimento, di memoria, di instabilità dell’umore, di aggressività, scoppi d’ira e talvolta anche di violenza fisica). Solitamente sono persone che però hanno subito un trauma cranico.
I referti delle risonanze magnetiche mostrano una minore attività nei lobi temporali a riposo, ma anche durante la concentrazione, oltre a una diminuzione dell’attività nella parte inferiore della corteccia prefrontale, del cervelletto e dei gangli della base.
SOTTOTIPO LIMBICO
In queste persone la corteccia prefrontale è sotto-attiva durante la concentrazione, mentre l’area limbica profonda (che regola il tono emotivo, controllando quanto sei felice o triste) è iperattiva.
La depressione per loro è una condizione più a rischio
I referti delle risonanze magnetiche mostrano una maggiore attività limbica profonda a riposo e durante la concentrazione. Vi è anche una minore attività nella corteccia prefrontale, nel cervelletto e nei gangli della base durante la concentrazione.
SOTTOTIPO RING OF FIRE
Le persone con questo sottotipo di ADHD hanno un’intensa attività generale nel cervello. Tendono ad avere difficoltà a “spegnere” le emozioni e i pensieri, e a sentirsi ciclicamente molto sopraffatti. (intensi sentimenti di ansia, difficoltà a dormire, irritabilità e ipersensibilità).
Questo sottotipo tende essere correlato al disturbo bipolare .
I referti delle risonanze magnetiche mostrano una maggiore attività irregolare in molte aree del cervello, a forma di “anello” (RING) di iperattività. E’ stata però notata una certa variabilità fra i soggetti con Ring of Fire, ed è quindi importante considerare i dati della scansione in aggiunta alla storia clinica del paziente.
SOTTOTIPO ANSIOSO
I sintomi del sottotipo ansioso tendono ad essere amplificati da un disturbo di ansia. Ai principali sintomi dell’ ADHD si aggiungono: la paura costante di essere giudicati, di pensare sempre al peggio, di evitare i conflitti e di avere sintomi di stress fisico ( mal di testa e mal di stomaco). Inoltre, tendono a bloccarsi in situazioni ansiogene, specialmente dove possono essere giudicate, come nel test, o in altre prestazioni accademiche.
Quando vi è un’iperattività nei gangli della base, le persone tendono a “congelarsi” e a diventare immobili – nei pensieri e nelle azioni – durante situazioni stressanti.
I referti delle risonanze magnetiche mostrano una bassa attività nella corteccia prefrontale, mentre c’è appunto un’iperattività nei gangli della base, che determina la “velocità di riposo” del corpo ed è correlata all’ansia.
CONCLUSIONI: Conoscere e diagnosticare i sottotipi dell’ ADHD potrà diventare molto importante perchè, anche se in tutti sono presenti i sintomi principali più comuni, alcune persone con ADHD ne hanno anche altri di specifici e necessitano quindi di trattamenti diversi o più mirati.
Tratto, adattato e tradotto liberamente da::
Interessantissimo articolo. Mi chiedo perche’ utilizzino solo i test (e non le risonanze magnetiche) nella diagnosi ADHD.
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Buona sera ho appena letto questo articolo è vorrei mettermi in contatto con la dottoressa che ha fatto questa ricerca grazie mille .
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Il dr. Amen ha fatto questa ricerca e nell’articolo, è un medico americano di cui non ho il contatto.
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