
Sempre più spesso capita ai malati, o ai loro familiari, di confrontarsi con altre persone che soffrono della stessa patologia, ricercando consigli e conforto, frequentando forum e social network.
La tecnologia sta ampliando il servizio fornito dai tradizionali e utilissimi gruppi di Auto Mutuo Aiuto, di solito organizzati da associazioni di volontariato, o privati cittadini.
La maggior parte delle persone infatti possono ormai accedere ad una rete informativa mondiale per la consultazione di qualsiasi argomento e l’ADHD, negli ultimi anni, non fa quindi eccezione.
Il Web, in questo caso, permette di uscire dall’isolamento e di incontrare, seppure virtualmente, una parola amica.
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Una rete sociale infatti non è facile da costruire, soprattutto con le famiglie alle prese con la disabilità. Quando i figli sono piccoli tutte le energie sono spese per cercare la diagnosi e la cura…quando i figli sono cresciuti, non si ha più la forza né la volontà di fare gruppo.
Un modo diverso di affrontare la disabilità, soprattutto per chi ha difficoltà a uscire di casa, è quella di sfruttare sul Web i Social Network.
È questa la direzione scelta negli ultimi anni da molte persone per affrontare i problemi e le difficoltà: un fenomeno che permette di comunicare e condividere la propria vita con altri utenti che vivono ovunque nel mondo le tue stesse esperienze, perchè gli esseri umani, in definitiva, non sono fatti per stare da soli, a maggior ragione nella malattia, l’esperienza nella quale in assoluto ci si sente più disarmati.
Il semplice fatto di poter ricevere conforto, sostegno e condivisione nell’affrontare le complesse dinamiche della problematica, svolge un’azione terapeutica e formativa.
“Stamattina vi lascio solo un messaggio:
Leggervi mi fa piangere, ridere e a volte anchearrabbiare…
ma quando mi alzo dal computer sto meglio: GRAZIE DI CUORE!!!
Questo gruppo è una valvola di sfogo ed un supporto morale molto importante per me”.
“Oggi mi sento molto giù ,
vorrei che tutti i problemi di mio figlio svanissero come per magia e invece…
la realtà è diversa e davanti a noi vedo una strada molto in salita.
Scusate, ma ho bisogno di sentirmi tra amici che capiscono i miei sentimenti…
meno male che ci siete voi a darmi conforto!”
“Non trovo ancora abbastanza supporto né dai medici né a scuola…
ma io per fortuna ho imparato tantissime cose in questi pochi giorni di frequentazione
di questo gruppo e soprattutto ho trovato l’aiuto, il sostegno e il conforto
per non sentirmi sola…leggervi mi da speranza.”
Devo sfogarmi con qualcuno… per forza, ne ho bisogno!
Il mio neuropsichiatra non è reperibile e quindi lo faccio qui, dove mi sento capita!
A scuola gli insegnanti mi fanno impazzire per tutte le porte che mi sbattono in faccia
e io mi sento sempre più stanca e avvilita…confido nelle vostre parole che come altre volte mi daranno la forza di continuare ad aiutare e a difendere i diritti di mio figlio!”
L’ADHD dimostra quindi di essere un grave problema sociale: l’ascolto del doloroso vissuto personale dei genitori, di fronte a sofferenze ed emarginazioni dei propri figli, è
dunque indispensabile per conoscere l’impatto che questo disturbo ha realmente nella
società.
Tratto dalla Tesi di Laurea di Davide D. – Università degli Studi di Verona – Facoltà di Scienze della Formazione :
“Bambini incapaci, svogliati, maleducati… i pregiudizi sono duri a morire”
LINK: http://www.adhdpiemonte.it/wp-content/uploads/2016/10/bambini-incapaci-svogliati-maleducati-i-pregiudizi-sono-duri-a-morire.pdf
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