I problemi di attenzione e iperattività sono tra le difficoltà che maggiormente coinvolgono insegnanti, genitori e psicologi dell’età evolutiva.
I segnali più evidenti di questi problemi sono la difficoltà a controllare i propri comportamenti motori, l’elevata distraibilità e l’impulsività.
Molti comportamenti problematici dell’alunno che una volta venivano attribuiti a a “cattiva volontà” si sono rivelati la conseguenza di una sindrome specifica, riconosciuta come categoria diagnostica e con il nome di: Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (acronimo in ingua inglese: ADHD).
Attualmente esistono valide ed efficaci strategie di intervento psicoeducative che, con il coinvolgimento di scuola-famiglia-bambino, possono notevolmente ridurre le manifestazioni del problema, favorendo le relazioni interpersonali ed un inserimento scolastico positivo e gratificante.
Nella nota ministeriale n. 4089/10 , dopo aver indicato una descrizione dettagliata delle difficoltà specifiche degli alunni con ADHD, vengono suggerite alcune importanti procedure da attivare in presenza di un alunno con tale disturbo, come l’attenta analisi della diagnosi ed il rapporto costante con la famiglia e con gli specialisti che lo seguono. Infine delinea alcuni efficaci accorgimenti di tipo didattico fra cui:
- E’ opportuno che i docenti predispongano un ambiente che riduca al minimo le fonti di distrazione e prevedano l’utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia, come ad esempio aiuti visivi, introduzione di routine, tempi di lavoro brevi e con piccole pause, gratificazioni e procedure di controllo su antecedenti e conseguenti.
- E’ importante definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di comportamento da mantenere all’interno della classe e concordare con gli alunni piccoli obiettivi da realizzare nel breve periodo.
- E’ importante utilizzare materiali didattici con uso di diagrammi, tabelle, parole chiave e favorire l’utilizzo del computer.
- Nelle situazioni prestative occorre invece suddividere i compiti in più parti, definendo le consegne in maniera molto chiara ed i tempi in modo preciso.
- In merito alla valutazione delle verifiche è importante concentrarsi sui contenuti.
- E’ il caso di evitare punizioni di tipo sottrattivo (come ad esempio meno tempo per la ricreazione) o aumentativo (come ad esempio più compiti), rinforzando, invece, i comportamenti positivi con riconoscimenti immediati.
- In ultimo, si sottolinea l’importanza della valutazione periodica del comportamento, tenendo sempre presente che esso è fortemente condizionato dalla presenza del disturbo.
Ogni successo ed ogni difficoltà devono essere sempre condivisi con la famiglia e con gli esperti che seguono il bambino, in modo da stabilire insieme i percorsi adeguati alle diverse fasi e nelle diverse situazioni.
Di seguito è possibile leggere le più recenti Circolari emanate dal MIUR, con le indicazioni specifiche relative alla presenza in classe di alunni con di diagnosi di ADHD:
- Circolare Ministeriale n. 8 Prot. 561 del 6.03.2013 “Indicazioni operative. D. M. 27 dicembre 2012”
- Direttiva Ministeriale 27.12.2012 “Strumenti d’intervento per alunni con BES e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”
- Nota Ministeriale Prot. N. 1395 del 20.03.2012 “Piano Didattico Personalizzato per alunni con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività)
- Circolare Prot. N. 4089 del 15.06.2010 “Disturbo da deficit di attenzione e iperattività”
Buono.
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