l’ADHD non è un mito: è una realtà in cui deficit nelle Funzioni Esecutive e la mancanza di autoregolazione sono al centro del disordine.
Questo disturbo coinvolge un complesso “processo centrale, cerebrale, neurobiologico“.
È caratterizzato da sintomi che interferiscono nella qualità di vita se sono “in eccesso o in difetto“, sia a casa, a scuola che nel tempo libero.
LE RICADUTE:
Sulla vita familiare:
– I richiami e i castighi sono numerosi e tutta la famiglia è stressata per questo
– Le relazioni con i fratelli sono spesso conflittuali
– I genitori si sentono impotenti, colpevoli e frustrati
– I giudizi dei parenti sono spesso pesanti
– Il bambino può avere la sensazione di non meritare di essere amato
Nella vita scolastica:
– Hanno spesso difficoltà a seguire le istruzioni
– Trovano difficile investire energie nelle attività che richiedono una lunga concentrazione
– La loro prestazione accademica tende ad essere insufficiente, nonostante siano normodotati
– Disturbono le lezioni con rumori, movimenti involontari, o parlando troppo
– Perdono, o rompono facilmente in classe il loro materiale scolastico.
– Sono spesso disorganizzati
– Sono spesso oggetto di giudizi negativi da parte dei compagni e di castighi frequenti da parte degli insegnanti
Nella vita sociale:
– Tendono a interferire nei giochi e nelle conversazioni dei loro coetanei
– Sono spesso percepiti come aggressivi, o goffi/imbranati
– Spesso fanno i pagliacci per attirare l’attenzione, ma non accettano facilmente gli scherzi degli altri (alta suscettibilità)
– Hanno pochi amici
– Sono invitati poco a compleanni dei coetanei
– Le loro reazioni impulsive vengono spesso fraintese e diventano oggetto di conflittualità
Sull’ autostima:
– Si sentono colpevoli di non essere in grado di fare quello che ci si aspetta da loro
– L’immagine di se stessi che gli arriva dall’esterno è spesso negativa
– Si sentono “inadeguati”, “cattivi”, “stupidi”, e persino non meritevoli di amore
– Sembrano spesso ansiosi, demotivati, scoraggiati
Cosa si può fare facilmente in classe ( ma anche a casa )
PER LA DISATTENZIONE:
– limitare le fonti di distrazione
– posizionare l’alunno vicino alla cattedra dell’insegnante
– mettere lo studente accanto a un compagno di classe tranquillo
– lasciare sulla scrivania/banco solo ciò che è necessario
– dare brevi e semplici istruzioni
– stabilire frequenti contatti con gli occhi
– utilizzare mappe concettuali e strumenti visivi per lo studio
– frazionare i compiti lunghi in blocchi/passi più brevi
– promuovere la partecipazione orale
– dare una istruzione alla volta
– utilizzare segnali non verbali concordati per incoraggiare all’attenzione
PER L’ORGANIZZAZIONE
– fare personalizzare con nome, o nastro adesivo colorato il materiale scolastico del bambino
– evidenziare elenchi di routine quotidiane/settimanali visibili con cartelloni (volendo anche sulla scrivania/banco)
– avvisare in anticipo qualsiasi modifica delle routine o dell’organizzazione
– assicurarsi che lo studente segni sul diario tutti i compiti per casa, o prendere accordi con i genitori per inviarli per mail
– incoraggiarlo positivamente ad iniziare/continuare lo svolgimento del compito (anche con semplici segnali non verbali concordati, come appoggiare la mano sulla spalla)
tratto, adattato e tradotto liberamente da :
http://www.tdah-france.fr/TDAH-en-classe-comment-faire.html…