“Forse è paradossale, ma pensare che il proprio figlio/alunno abbia una disabilità aiuta a mantenere un atteggiamento di positività nei suoi confronti.”
(Prof. R. Barkley 2000)
- Se pretendiamo che non ci sia alcuna disabilità sul piano dell’autocontrollo, allora concluderemo superficialmente che quel figlio/alunno lo fa apposta a disobbedirci.
- Se ci ostiniamo a pensare che quel figlio/alunno non abbia problemi di organizzazione e attenzione, allora concluderemo superficialmente che sceglie semplicemente di infischiarsene delle sue responsabilità.
La prospettiva della presenza di una disabilità aiuta l’adulto a solidalizzare con lui e a non continuare a biasimarlo.
E’ più che mai importante non prenderla sul personale !
La risposta alla domanda: “perchè non si comporta come gli altri bambini ?” è che:
non può, non riesce!
Quindi non deve diventare una questione personale quando sbaglia.
Il suo comportamento inadeguato è semplicemente capitato con voi…
Gli adulti devono sforzarsi di non sentirsi sue vittime e di valutare invece la possibilità di trasformarsi in “terapeuti attivi“, perchè quel bambino soffre per primo per il suo comportamento fuori controllo, che infastidisce e gli procura un sacco di problemi relazionali anche con i coetanei.
Si tratta di pazientemente perseverare, anche se è comprensibilmente molto difficile !
I bambini con ADHD sono nati con un cervello neurologicamente diverso che gli crea quotidiane difficoltà d’apprendimento e comportamentali a casa, a scuola e nei contesti sociali.
Ma poichè queste difficoltà non spariranno magicamente questa settimana, o il prossimo mese, abbiamo 2 possibilità:
- continuare pazientemente ad aiutare il bambino con strategie preventive che gli evitino continui fallimenti.
- oppure continuare a punirlo dopo che ha fallito.
Solo quando capiremo che il rinforzo NEGATIVO a posteriori con loro NON funziona, saremo pronti ad alleviare le disabiltà di questi bambini, imparando a guidarli nel momento in cui effetivamente hanno bisogno della nostra guida, invece di continuare pessimisticamente ad aspettare che sbaglino ancora !
E quanto i nostri interventi funzioneranno non commettiamo l’errore di confondere questi successi con una loro conseguente costanza nel perseguirli, ma teniamo sempre tesa la rete di sicurezza…pazientemente perseverare !
Tratto e adattato da:
“Prendersi cura dell’ ADHD” – di R. Barkley
Analisi srmplice da far leggere a chi ne è digiuno!
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